ATTO COSTITUTIVO - STATUTO

TITOLO I – DISPOSIZIONI GENERALI   Art. 1 – Denominazione 

È costituita l’Associazione professionale dei Counselors esistenziali, professionisti competenti nella metodologia del Counseling secondo il modello proprio dell’Antropologia Neoesistenziale. Tale Associazione è denominata: ASSO-ISUE, Associazione dei Counselors Esistenziali dell’I.S.U.E.; essa si richiama espressamente alla lunga esperienza nel campo delle discipline esistenziali e del modello neoesistenziale dell’Istituto di Scienze Umane ed Esistenziali (I.S.U.E.), fondata a Napoli nel febbraio 1988.  

 Art. 2 – Scopi 

L’Associazione non persegue scopo di lucro: è democratica, indipendente apartitica e apolitica. Ha durata illimitata e persegue le seguenti finalità: – valorizzare le competenze degli associati; – rappresentare le istanze dei propri iscritti agendo in piena indipendenza e imparzialità – svolgere funzioni di promozione e qualificazione delle attività professionali svolte dai propri soci, di divulgazione delle informazioni e delle conoscenze ad esse connesse; – promuovere il sistema di attestazione previsto dall’articolo 7 della legge 4/2013, rilasciando l’attestato a tutti gli iscritti che ne avanzino richiesta; – aderire, se ritenuto opportuno, ad altre organizzazioni nazionali o internazionali, che perseguano scopi analoghi a quelli previsti nel presente Statuto; – promuovere le funzioni di rappresentanza sindacale per i soci aderenti che ne facciano richiesta; – promuovere e far rispettare un codice deontologico per i propri soci; – promuovere e supportare la formazione permanente dei propri soci attraverso iniziative di studio, ricerca ed informazione, ed in particolare tramite gruppi di interesse, dibattiti, convegni, corsi di formazione ed attività culturali, nonché attraverso la pubblicazione di libri, riviste o magazine on-line; – sviluppare rapporti di collaborazione con università, associazioni, enti ed istituzioni, nazionali e internazionali; – gestire gli elenchi professionali relativi ai ruoli e alle qualificazioni professionali dei Counselors esistenziali; – agevolare la scelta e la tutela dei consumatori o clienti nel rispetto delle regole della concorrenza; – istituire lo sportello per il consumatore previsto dalla l. 4/2013 dove gli utenti possano rivolgersi in caso di contenzioso con i singoli professionisti o per avere maggiori informazioni relative all’attività professionale in generale e agli standard qualitativi richiesti dall’Associazione; – promuovere, sotto qualsiasi forma, la creazione di strumenti idonei a favorire i propri soci, comprese forme di previdenza, assistenza integrativa e assicurazione per i rischi professionali.   

Art. 3 – Attività Professionale 

Il Counselor deve avere la seguente formazione:

  • Laurea triennale o quinquennale in discipline umanistiche, scientifiche-antropologiche e sociologiche
  • Formazione specifica in counseling esistenziale conseguita attraverso un percorso formativo aderente alle linea giuda di formazione in counseling.

Il Counseling è una metodologia d’aiuto, che presuppone una relazione e, quindi, un rapporto Io-Tu, attraverso la mediazione della comunicazione. Il Counseling si rivolge a chiunque senta la necessità di un aiuto o che abbia difficoltà ad affrontare una scelta problematica, ovvero che voglia intraprendere un percorso conoscitivo. Il Counseling favorisce il riconoscimento della situazione alla base della difficoltà e ampliamento delle possibilità di scelta e di operatività, anche attraverso il ricorso a risorse proprie della Persona ma non sufficientemente attivate. Il Counselor è un professionista che, avendo contatto con il disagio anche in aree particolari (ad es. insegnante, assistente sociale, infermiere, psicologo, medico, filosofo, giurista), ha perfezionato la sua competenza con un percorso pluriennale di informazione e formazione, apprendendo particolari modalità comunicative. Il Counseling, in quanto metodologia, può riconoscere un modello di riferimento ed utilizzare degli strumenti. Il Counseling esistenziale ha come riferimento il pensiero esistenziale nell’accezione ampia propria dell’Antropologia neoesistenziale. L’antropologia neoesistenziale è una modalità di operatività propria delle professioni d’aiuto che si sviluppa dalle discipline antropo-fenomenologiche. I principi base dell’antropologia neoesistenziale sono:

  • La centralità della persona, riconosciuta come unica, irripetibile ed irriducibile, immersa in un mondo di possibilità.
  • La professionalità che agisce in un rapporto duale tra consultante e consulente; i due partecipanti al dialogo possono essere due persone come due gruppi o un gruppo consultante che si rivolge ad un consulente professionista d’aiuto.
  • L’atteggiamento del professionista d’aiuto, che è ispirato alla epoché, vale a dire ad una sospensione del giudizio, quindi non colui che valuta e consiglia, ma colui che aiuta l’altro all’emersione delle sue possibilità nascoste, per una risoluzione delle problematiche del momento.
  • La comunicazione come strumento principale: diverse modalità d’approccio possono riconoscere diversi strumenti comunicativi.

Con queste premesse, il Counselor esistenziale può adottare diversi strumenti al fine di aiutare il consultante al chiarimento interno. Tra gli strumenti quello dal più alto contenuto etico è la logoanalisi coscienziale, strumento comunicativo che favorisce l’emersione maiuetica dei problemi di fondo del consultante senza “invadere” la sua autonomia. Il Counselor esistenziale è un esperto in comunicazione logoanalitica, favorendo la chiarificazione autonoma del consultante attraverso un dialogo assolutamente non invasivo e rispettoso delle istanze di colui che chiede aiuto. Il rapporto di counseling è contenuto nel tempo, può risolversi in un solo incontro o in pochi incontri (mai oltre i 7 incontri) ed è mirato ad un problema specifico, il focus. I counselors esistenziali possono specializzare la loro professionalità secondo un criterio antropologico o filosofico; le due specializzazioni prevedono un ulteriore cursus studio rum specifico. La competenza specialistica Antropologica è un ulteriore approfondimento delle metodologie d’aiuto; il C.E. Antropologico interviene in rete con altri professionisti d’aiuto al fine di sostenere il singolo o il gruppo in problematiche complesse, quali quelle, ad esempio, di interazione progettuale lavorativa o di gestione di separazioni familiari. La competenza specialistica del C.E. Filosofico ha la finalità di rendere il soggetto consapevole delle proprie risorse speculative e introspettive, al fine di giungere a una reale conoscenza di sé e dei propri ruoli nella vita di relazione e nei rapporti sociali. facilitando un percorso di analisi dei pensieri, proponendo punti di vista differenti, nel pieno rispetto delle facoltà razionali e decisionali del destinatario.     

TITOLO II – RAPPORTO SOCIALE   Art. 4 –Categorie di Soci 

Gli iscritti all’Associazione possono assumere la qualifica di Soci: – Fondatori: partecipano alla costituzione dell’Associazione. Sono tenuti al pagamento di una quota associativa una tantum e di eventuali quote integrative e straordinarie. – Ordinari:professionisti della materia, in possesso dei requisiti formativi e titoli professionali così come indicati nel regolamento che con il loro apporto culturale, scientifico, professionale e finanziario contribuiscono ai bisogni e alla vita dell’Associazione. Sono tenuti al pagamento della quota annuale sociale e di eventuali quote integrative e straordinarie. – Onorari: ritenuti in grado dal Consiglio Direttivo di conferire lustro all’Associazione ASSO-ISUE, per particolari meriti o considerazioni, anche senza partecipazione finanziaria.      

Art. 5– Adesione dei Soci 

L’adesione alla Associazione è annuale, tranne per i soci fondatori e onorari, la cui adesione è a tempo indeterminato. Possono associarsi all’ASSO-ISUE i professionisti che hanno acquisito la titolarità di Counseling esistenziale. Per l’ammissione è necessario presentare al Consiglio Direttivo domanda con generalità, dichiarazione di attenersi al presente Statuto, ai Regolamenti interni, al Codice Deontologico e alle deliberazioni degli organi sociali. Le iscrizioni decorrono dalla data di rilascio della tessera di iscrizione. Le procedure amministrative per l’adesione saranno via via regolamentate dal consiglio direttivo e trasmesse via web. E’ esclusa ogni forma di discriminazione personale nei confronti di chiunque eserciti o intenda esercitare l’attività professionale considerata; in caso di dubbio le parti in causa potranno rivolgersi al Collegio dei Probiviri.       

Art. 6 – Diritti dei Soci  

L’Associazione garantisce il diritto di voto singolo in Assemblea per tutti i Soci in regola con il versamento delle quote di adesione annuali. La quota associativa sarà stabilita annualmente dal Consiglio Direttivo e sarà comunicata dall’Assemblea nella prima assise di programmazione annuale. Essi hanno altresì il diritto di partecipare all’assemblea e a tutte le iniziative e le attività promosse dall’Associazione, nei termini e nelle modalità di volta in volta definiti.

Art. 7- Doveri dei Soci 

 Tutti i Soci sono tenuti a rispettare le disposizioni dello Statuto, del Regolamento, del Codice Deontologico, le deliberazioni adottate dagli organi dell’Associazione e, eccezion fatta per i soci onorari, al versamento della quota associativa annuale. Sono altresì tenuti ad osservare l’obbligo di costante aggiornamento professionale (formazione permanente) per il mantenimento della iscrizione alla Associazione. L’obbligo viene soddisfatto attraverso la partecipazione alle specifiche iniziative di formazione e di aggiornamento professionale con le caratteristiche meglio specificate nel Regolamento interno; tali iniziative sono promosse dall’Associazione stessa o da altri enti ritenuti idonei dal Consiglio Direttivo. I Soci che svolgono professionalmente l’attività di Counselor esistenziale, hanno l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa per la responsabilità civile per danni arrecati nell’esercizio della stessa.  

Art. 8- Perdita della qualifica di Socio 

La qualifica di socio può venire meno per: – decesso; – dimissioni, da comunicare per iscritto alla persona del Presidente almeno un mese prima dello scadere dell’anno sociale; – decadenza, e cioè per la perdita di qualcuno dei requisiti per i quali è avvenuta l’ammissione; – responsabilità disciplinare; – mancato pagamento della quota sociale o delle quote integrative per almeno tre mesi; – mancato rispetto degli obblighi formativi e di aggiornamento professionale necessari per il mantenimento della iscrizione alla Associazione. Il Consiglio Direttivo procederà entro il primo mese di ogni anno solare alla revisione dell’elenco dei soci che sarà reso pubblico con gli strumenti di massima pubblicità.  

Art 9- Sanzioni disciplinari

Il Socio cui a seguito di procedimento disciplinare sia riconosciuta una responsabilità per mancato rispetto degli obblighi imposti dal presente Statuto, dai Regolamenti interni e dal Codice Deontologico, potrà subire una delle seguenti sanzioni: – censura scritta: consiste nel biasimo formale per la trasgressione commessa ed è inflitta nei casi di abusi o mancanze che non ledano il decoro e la dignità professionale; – sospensione temporanea: fino ad un anno, si applica nel caso di abusi o mancanze gravi che ledano il decoro e la dignità professionale; – espulsione: è pronunciata contro il Socio che abbia, con la sua condotta, compromesso gravemente la propria reputazione e la dignità della professione e in ogni caso in cui il Collegio dei Probiviri la ritenga sanzione opportuna. Le sanzioni dovranno essere irrogate proporzionalmente alla gravità del fatto commesso. In nessun caso potrà essere sanzionato il Socio che non sia stato nella condizione di poter difendere le proprie ragioni in sede di procedimento disciplinare.    

TITOLO III – ORGANIZZAZIONE   Art. 10 – Organi  

Gli organi dell’associazione sono: – l’Assemblea – il Consiglio Direttivo – il Presidente – il Collegio dei Probiviri – il Collegio Sindacale – il Tesoriere – il Comitato Scientifico   L’elezione degli organi dell’Associazione non può essere in alcun modo vincolata o limitata ed è informata a criteri di massima libertà di partecipazione.   

Art. 11 – Assemblea dei Soci 

L’Assemblea dei soci è l’organo sovrano dell’associazione. I soci fondatori e ordinari hanno diritto di partecipare all’Assemblea sia ordinaria sia straordinaria. All’Assemblea possono partecipare i soci onorari senza diritto di voto, ma possono esprimersi e partecipare al dibattimento. L’Assemblea dei Soci: – delibera su tutti gli argomenti posti all’ordine del giorno; – è costituita da tutti i Soci di cui all’art. 4, in regola con il versamento delle quote associative annuali; – si esprime attraverso il voto; – delibera a maggioranza semplice (la metà più uno) dei presenti; – è convocata almeno due volte l’anno, in sede previsionaria e consuntiva, dal Presidente o dal Consiglio Direttivo o su richiesta di almeno un terzo dei Soci in regola con i versamenti delle quote associative secondo le modalità previste dal regolamento vigente approvato; – approva il bilancio preventivo e consuntivo; – elegge tra i suoi Soci, secondo le modalità previste dal regolamento, il Consiglio Direttivo ed il Collegio dei Probiviri su proposta del Consiglio Direttivo. 

Art. 12 – Consiglio Direttivo 

L’Associazione è retta ed amministrata dal Consiglio Direttivo. Il Consiglio Direttivo è l’organo deliberante dell’Associazione per quanto concerne sia l’attività scientifica che didattica, sia l’amministrazione dei mezzi finanziari. E’ composto da 5 membri eletti tra i soci dall’Assemblea, che rimangono in carica per 3 anni. Essi sono rieleggibili per massimo di due mandati consecutivi. Il Consiglio Direttivo elegge il Presidente, il Segretario e il Tesoriere,che possono essere anche esterni al Consiglio Direttivo e fissa gli incarichi dei Consiglieri in ordine all’attività svolta nell’Associazione per il conseguimento dei fini sociali. Il Presidente dell’Associazione è anche Presidente del Consiglio Direttivo. Il Consiglio Direttivo potrà individuare tra i suoi membri altri incarichi con compiti specifici, di volta in volta previsti dal regolamento e deliberati. Il Consiglio Direttivo: – redige i programmi delle attività sociali previste dallo Statuto in base alle linee approvate dall’Assemblea dei soci; – cura l’esecuzione delle delibere dell’Assemblea dei Soci; – dirige e amministra l’Associazione ASSO-ISUE con possibilità di deliberare il compimento di tutti gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione necessari od opportuni per il conseguimento degli scopi della stessa, non riservati tassativamente all’Assemblea dei Soci ; – redige o fa redigere un rendiconto economico finanziario annuale di previsione dell’Associazione; – redige o fa redigere il bilancio annuale dell’Associazione con il conto profitti e perdite. Tutti i fondi che residuassero dall’esercizio precedente verranno riportati a nuovo per l’anno successivo e non costituiranno utile e saranno reinvestiti nelle successive attività; – compila i progetti per l’impiego dei residui di bilancio da sottoporre all’Assemblea dei Soci; – stipula protocolli e/o convenzioni tra l’associazione ed altri enti; – delibera sulle domande di ammissione degli aspiranti soci; – delibera sullo spostamento della Sede Legale con semplice deliberazione della maggioranza dei componenti; – stabilisce i criteri e le modalità di rispetto della linea scientifica; – programma annualmente l’attività, indicandone le relative risorse e le attribuzioni ai singoli settori; – approva tutte le varie attività istituzionali o specifiche; – stipula atti e contratti inerenti l’attività sociale; – determina l’importo delle quote associative, integrative e contributive; – delibera l’istituzione di dipartimenti, di settori operativi, di sedi decentrate e/o di rappresentanze; – elabora e approva Regolamenti Interni, Carta Etica, Carta dei Servizi e il Codice Deontologico; – delibera circa l’assunzione di personale e di collaboratori esterni stabilendo la tipologia del rapporto, la durata e gli emolumenti; – delibera sull’accettazione dei contributi economici devoluti all’Associazione; – riconosce Scuole e Società affini come Società Corrispondenti.

Art. 13 – Presidente

Il Presidente presiede le riunioni del Consiglio Direttivo e il Comitato Scientifico, e svolge il ruolo di garante della correttezza formale e morale dei membri dell’Istituto; rappresenta l’Istituto in tutte le sue attività culturali e intesse i rapporti di scambio culturale, promozionale e gestionale con altri Enti ed Istituzioni. Il Presidente è il legale rappresentante dell’ Associazione e rappresenta l’Associazione a tutti gli effetti di fronte a terzi e in giudizio. Egli rimane in carica per 3 anni, per massimo due mandati consecutivi. Al Presidente sono demandate: – la conduzione e il buon funzionamento degli affari sociali; – la firma degli atti sociali che impegnano l’Associazione sia nei riguardi dei soci sia di terzi; – l’attuazione delle delibere dell’Assemblea e del Consiglio Direttivo; – la nomina, di concerto con il Consiglio Direttivo, dei responsabili di dipartimento e di settore, le cui mansioni saranno stabilite in apposito Regolamento; – l’assunzione a seconda delle esigenze, di concerto con il Consiglio Direttivo, di personale da adibire a diversi servizi.   Il Presidente può delegare a uno o più consiglieri parte dei suoi compiti in via transitoria o permanente Il Presidente adotta, in caso di urgenza e di necessità, i provvedimenti di competenza del Consiglio Direttivo, salvo ratifica nella prima adunanza successiva del Consiglio stesso. In caso di dimissioni o di impedimento grave, tale giudicato dal Consiglio Direttivo, il Consiglio stesso provvede ad eleggere un nuovo Presidente.   

Art. 14– Collegio dei Probiviri

Il Collegio dei Probiviri è l’organo che amministra la giustizia interna dell’Associazione e può essere chiamato in causa per ogni controversia riferita al Codice Deontologico. In caso di controversie tra Soci, o tra Soci e Consiglio direttivo o di provvedimenti disciplinari, tutta la documentazione, compresa la richiesta dei Soci ed i motivi di contestazione, devono essere presentati in forma scritta, firmata dai richiedenti e controfirmata dalle parti in causa per conoscenza e presa visione. Si compone di tre membri più un supplente in carica per lo stesso periodo, eletti con le stesse modalità previste per il Consiglio Direttivo, anche fra i non soci. La carica ha una durata di 3 anni e i membri sono rileggibili per massimo due mandati consecutivi. Il Collegio – si esprime sulle attività dell’Associazione e le relazioni tra soci e Associazione; – vigila sul rispetto di: Regolamento Interno, Codice Deontologico, corretto comportamento dei Soci, nei rapporti tra soci e Associazione, tra di essi, con l’utenza, con altri enti esterni, o Associazioni ecc.; – propone al Consiglio e all’Assemblea l’adozione di eventuali azioni correttive e/o modifiche al Codice Deontologico; – può sottoporre all’Assemblea proposte per il miglior andamento della gestione; – decide su tutte le controversie che dovessero sorgere tra l’Associazione ASSO-ISUE e i Soci, i membri del Consiglio Direttivo ed i liquidatori, in dipendenza ed in relazione alla esecuzione e interpretazione del presente Statuto, ad eccezione delle controversie che per legge non possono compromettersi; – decide entro 30 giorni dalla presentazione dei ricorsi contro provvedimenti di cancellazione e sospensione di soci. Le delibere vengono trascritte su apposito verbale e comunicate agli interessati; – decide sulla forma di pubblicità da dare ai provvedimenti adottati; – prende ogni necessario provvedimento in caso di immoralità, scorrettezza o violazione del Codice Deontologico ed del Regolamento Interno adottati dall’Associazione;Il Collegio giudicherà inappellabilmente secondo equità, senza formalità di procedura e pronuncerà il suo lodo come amichevole compositore. Il Collegio dei Probiviri nomina al proprio interno il Presidente, il quale mantiene i contatti necessari e opportuni con il Presidente dell’Associazione e con i membri del Consiglio Direttivo; Il Collegio dei Probiviri si riunisce ogni qualvolta il Presidente lo convochi e comunque non meno di una volta a semestre, oppure, quando ne facciano richiesta al Presidente almeno due dei suoi membri. I membri del Collegio non riceveranno alcuna remunerazione, salvo eventuali rimborsi per spese sostenute documentate. 

Art. 15   – Collegio Sindacale

I membri del Collegio Sindacale possono essere proposti da qualsiasi Organo dell’Associazione e sono nominati dall’Assemblea in numero di tre effettivi, un supplente e durano in carica quattro anni. Sono rieleggibili per massimo due mandati consecutivi e scelti in tutto o in parte fra persone estranee all’Associazione, avuto riguardo della loro competenza. Il Collegio nomina al proprio interno un Presidente. L’incarico di membro del Collegio Sindacale è incompatibile con la carica di consigliere Il Collegio Sindacale: – ha il compito di controllare, in completa autonomia, la gestione finanziaria e contabile dell’Associazione; – redige e presenta all’Assemblea una propria relazione, in occasione dell’approvazione del bilancio preventivo e consuntivo; – esprime pareri non vincolanti su particolari questioni che gli vengano sottoposte sia dall’Assemblea sia dal Consiglio.

Art. 16 – Tesoriere

Il Tesoriere è nominato dal Consiglio Direttivo, cura l’amministrazione dell’Associazione e svolge i seguenti compiti: -si incarica della riscossione delle entrate e della tenuta dei libri sociali contabili, di quelli fiscali se previsti; – redige il bilancio di previsione e il bilancio o rendiconto consuntivo; – provvede alla conservazione delle proprietà dell’Associazione ed alle spese, da pagarsi su mandato del Consiglio Direttivo.

Art. 17 – Comitato Scientifico 

Il Comitato Scientifico, al momento della promulgazione del presente statuto, è il comitato scientifico dell’Istituto di scienze Umane ed Esistenziali. E’ un organo consultivo di supporto esterno all’Associazione e si attiva su propria iniziativa o su richiesta del Consiglio Direttivo. Il Comitato Scientifico ha il compito di: – vagliare le proposte di lavoro e di ricerca e di uniformarle ai criteri scientifici consoni all’Associazione; – emettere il suo parere, obbligatorio ma non vincolante, quando richiesto dal Consiglio Direttivo per tutte le iniziative inerenti l’organizzazione dei corsi, seminari e simposi, nonché di tutte le attività esterne facenti capo all’Associazione; – elaborare piani pluriennali di attività e formulare al Consiglio Direttivo proposte per lo sviluppo delle attività dell’Associazione; – predisporre gli strumenti idonei ad accertare l’assolvimento dell’obbligo di aggiornamento professionale come indicato nell’art. 8 della legge 4/2013 e di verificare il mantenimento nel tempo di standard qualitativi e di qualificazione ai sensi dell’articolo 7 della suddetta legge Esso potrà essere chiamato ad esprime parere su tutti gli aspetti tecnico-scientifici connessi alle finalità dell’Associazione, su richiesta del Consiglio Direttivo. A sostegno alle azioni di formazione dell’Associazione, il Comitato, nell’ambito di una attività di valutazione e di monitoraggio dei processi formativi rileverà e giudicherà i risultati conseguiti attraverso l’attività formativa, rispetto al raggiungimento dei risultati previsti in fase di progettazione. Per valutare i risultati conseguiti il Comitato, attraverso opportuni strumenti operativi, disporrà l’effettuazione della rilevazione degli effetti della formazione, in modo da consentire all’Associazione, agli associati e ai clienti di distinguere e di comprendere le ricadute sui destinatari. Il Comitato Scientifico inoltre contribuisce a : – valutare le iniziative proposte dal Consiglio Direttivo e dall’Assemblea dei Soci in materia di formazione permanente e aggiornamento; – proporre ai Soci gli aggiornamenti tecnico-scientifici in materia di ricerca e applicazione della metodologia; – approvare i protocolli ed i programmi tecnico-scientifici utili alla formazione continua, aggiornamento e monitoraggio dei Soci Ordinari; – supervisionare, ove necessario, alle applicazioni tecniche e di valutazione del metodo; – definire appositi indicatori di qualità e competenza per monitorare l’avanzamento degli obiettivi delle attività formative.

Art. 18 – Sedi Periferiche

L’Associazione ASSO-ISUE potrà istituire sedi in diverse regioni dello Stato Italiano, Europeo ed extraeuropeo.

TITOLO IV – PATRIMONIO E BILANCIO   

Art. 19 – Il Patrimonio

I Soci partecipanti (Soci Fondatori) contribuiscono alla costituzione dell’Associazione con la somma prevista dall’atto costitutivo, da versare al momento dell’Atto. Il patrimonio iniziale dell’Associazione è costituito dalle quote versate dai Soci fondatori. Il patrimonio potrà essere costituito da: – beni mobili ed immobili a qualsiasi titolo acquisiti dall’Associazione; – fondo di riserva eventualmente costituito con le eccedenze di bilancio; – eventuali erogazioni, donazioni e lasciti; – contribuzioni dei soci; – contribuzioni di persone ed enti pubblici e privati, comprese le erogazioni liberali di cui all’art. 60, 2° comma lettera a) del D.P.R. 29.09.1973 n. 597; con le oblazioni di persone fisiche o giuridiche (sia pubbliche che private); – contributi versati dai partecipanti ai corsi o ai seminari o convegni organizzati dall’associazione; – proventi dei contratti di promozione e di sponsorizzazione; – finanziamenti o contributi provenienti da Enti, nazionali ed esteri, con il quale l’Associazione collabora; – proventi delle iniziative promosse dall’Associazione; – ogni altro provento che affluisca.   Le quote sociali, i contributi volontari e gli eventuali contributi straordinari (i quali ultimi sono ammissibili purché opportunamente motivati e non in contrasto con le finalità dell’Associazione) devono essere versati al Tesoriere dell’Istituto che redige un registro di entrate e di uscite , e, almeno una volta all’anno, presenta all’assemblea la situazione della cassa sociale. Spetta al Consiglio Direttivo programmare e disporre gli investimenti del patrimonio. All’Associazione è vietato distribuire anche in modo indiretto, utili o avanzi di gestione comunque denominati, nonché fondi, riserve o capitale durante la vita dell’Associazione stessa, a meno che la destinazione o la distribuzione non siano imposte per Legge o siano effettuate a favore di altre organizzazioni non lucrative, enti non commerciali che per Legge, Statuto o Regolamento facciano parte della medesima e unitaria struttura Retribuzione:Nessuna carica è retribuita. Il Consiglio Direttivo può stabilire il rimborso delle spese sostenute dagli associati incaricati di svolgere qualsiasi attività in nome e per conto dell’Associazione.

Art. 20 – Bilancio consuntivo 

Il bilancio consuntivo comprende le entrate e le spese di competenza dell’esercizio finanziario dal 1° gennaio al 31 dicembre di ciascun anno, redatto dal consiglio Direttivo e sottoposto all’approvazione dell’Assemblea entro la fine di aprile di ogni anno.

TITOLO V – DISPOSIZIONI FINALI   

Art. 21 – Scioglimento dell’Associazione  

Lo scioglimento dell’Associazione è deciso dall’Assemblea Straordinaria a maggioranza dei due terzi dei soci, fondatori, ordinari e iscritti presenti. Deliberato lo scioglimento, l’Assemblea nominerà uno o più liquidatori del patrimonio sociale determinandone i compiti. Allo scioglimento dell’Associazione, i beni che restano dopo la liquidazione saranno devoluti a favore di altre associazioni con finalità analoghe o a fini di pubblica utilità, sentito l’organismo di controllo di cui all’art. 3 L.662/1996 e salvo diversa destinazione imposta dalla legge.

ART. 22 – Regolamenti di attuazione

Entro un anno dalla data di insediamento, il Consiglio Direttivo adotta i regolamenti di esecuzione del presente Statuto e ogni altro Regolamento dovesse rendersi necessario in funzione dell’attività dell’Associazione.

Art. 23 – Modifica dello Statuto

Il presente Statuto può essere modificato solo dall’Assemblea Straordinaria appositamente convocata ed alla quale siano convenuti in prima convocazione, almeno la meta più uno dei Soci aventi diritto al voto ed in seconda convocazione qualunque sia il numero di presenti aventi diritto al voto. Per qualsiasi eventuale altra disposizione si rinvia a quanto previsto dal Regolamento Interno. Le modifiche statutarie sono approvate con deliberazione favorevole di almeno due terzi dei presenti aventi diritto al voto.

ART. 24 – Rinvio a norme generali 

Per tutto quanto non espressamente previsto dal presente Statuto si fa rinvio alle norme di legge ed ai principi generali dell’ordinamento giuridico italiano e della Unione Europea.